I ROBINSON - Una Famiglia Spaziale. (Meet the Robinson - 2007)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di: Stephen Anderson
Sceneggiatura di: Michelle Spitz, Stephen Anderson, Jon Bernstein, Nathan Greno, Don Hall, Aurian Redson
Tratto da una storia di: William Joyce
Prodotto da: Dorothy McKim
Produzione: Walt Disney Pictures
Animazioni: Walt Disney Animation Studios
Distribuzione: Buena Vista Italia
USCITA ITALIANA: 8 GIUGNO 2007
Il nuovo logo dei Disney Animation Studios da il via all'ultima fatica degli studios tratta dal libro "Un giorno con Wilbur Robinson" di William Joyce, un occasione per sottolineare l'arrivo delle menti della Pixar a supporto, grazie alla fusione dei due studios avvenuta a fine 2006. Qui entra in gioco il nuovo direttore creativo John Lasseter, in questa pellicola produttore esecutivo insieme all'autore del libro, che dopo aver visionato il materiale già realizzato ha suggerito e apportato cambiamenti per quasi il 60% della pellicola. Stephen Anderson si trova quì a dirige il suo primo lungometraggio dopo una gavetta da animatore e punta le telecamere (virtuali) su un futuro in cui essere sano mentalmente è un optional.
La Disney punta direttamente alle famiglie e ne mostra una decisamente fuori dal normale per stranezze. La storia ha per protagonista Lewis, un ragazzo prodigio con una smodata passione per la tecnologia. Ma essendo cresciuto senza una famiglia adesso è alla ricerca della propria. Il viaggio che intraprende, comunque, non lo porterà in un luogo differente, ma in un tempo differente: il futuro. Qui sarà accompagnato, anzi a cercarlo sarà Wilbur Robinson che gli presenterà gli eccentrici Robinson, la sua di famiglia. Ma non mancheranno neanche gli inconvenienti, come "l'uomo con la bombetta", uno spietato individuo che ruberà a Lewis una sua invenzione dal passato e una navicella per viaggiare nel tempo a Wilbur. Avventure, nuovi amici, colpi di scena e, soprattutto, nuovi e strabilianti marchingegni e invenzioni attendono il piccolo Lewis nei suoi imminenti viaggi.
E' bene precisare che la Disney aveva acquistato i diritti del libro di Joyce per farne un film dal vivo; si è optato poi per un lungometraggio animato viste le potenzialità che la storia forniva. La stesura è risultata subito ottima al classico target dei film Disney; un lavoro svolto a 12 mani, comprese quelle del regista. La contrapposizione tra adulti poco seri e bambini apparentemente più cresciuti, lo sfondo pseudo-futuristico e la grande varietà di fanta-invenzioni sono il giusto appiglio su cui punta la produzione. Si è iniziati dalla pre-produzione sviluppando in sei mesi lo storyboard e poi, visto il largo consenso alla Disney, si è dato il via alla realizzazione. Ma era la caratterizzazione dei personaggi uno dei punti cruciali dell'intera produzione. Anderson sapeva che adesso la palla passava al reparto realizzativo, coloro che dovevano rendere "divertenti" tutti i personaggi, dal disegno alle animazioni, con ogni mezzo possibile.
Il team grafico ha avuto innanzi tutto il compito di tradurre in modelli tridimensionali quel mondo descritto e illustrato nel libro di Joyce. Sono stati anche sviluppati tre diversi stili visivi per ciascuna delle tre epoche temporali del film: il presente, il futuro buono e il futuro cattivo. Per quanto riguarda i riferimenti estetici invece il team si è ispirato al futurismo degli anni '30 e '40, con le tipiche linee slanciate,
esili e punte alle appendici. Un aiuto agli scenografi è anche arrivato dal parco tematico "Tomorrowland" sempre della Disney, intravisto nelle prime immagini del futuro. Per quanto riguarda la colonna sonora, quì troviamo un trittico di artisti composto dal cantautore pop Rufus Wainwright, dalla pop star Rob Thomas e da un geniale compositore che non ha bisogno di presentazioni: Danny Elfman.
Tra le curiosità possiamo ricordare che il regista Stephen Anderson ha anche dato la voce al malvagio Uomo con la Bombetta (nella versione USA) e ad altri personaggi minori. Una delle invenzioni ritenute più utili da Lewis è la macchina che crea burro di noccioline e panini di gelatina, vista sia nel passato che nel futuro; in media un bambino americano mangia 1500 panini con burro di noccioline e gelatina prima del diploma. L'intero volume di dati creato per il film riempirebbe ben 2400 ipod da 60 Gb. I modelli dei ragazzi, le comparse presenti sullo sfondo, sono solo sei, ma acconciati e vestiti tutti in maniera differente.
Il lungometraggio presenta una stesura lineare con delle buone potenzialità. La storia di Joyce è rivolta principalmente ad un pubblico giovane ma la produzione allarga notevolmente il target portando sullo schermo una storia con ritmi serrati e un bel parteur di personaggi più strampalati del solito. Il finale poi è all'altezza delle premesse, non esaltante, ma degno alla storia. Il settore grafico sembra aver fatto passi avanti rispetto all'ultimo "Chicken Little - Amici per le Penne" (2005), visti anche gli
aiuti della consociata Pixar. I modelli umani sono modellati in maniera molto semplice e con una colorazione piatta, quasi a voler imitare le animazioni 2D, mentre cura maggiore hanno ricevuto le scenografie. Un lungometraggio, in definitiva, consigliato per tutta la famiglia, con buone gags e una storia non banale.
La Disney ha chiamato a prestare le voci ai principali personaggi attori del calibro di Angela Bassett (Mildred), Adam West (Zio Art), Tom Selleck(Cornelius) e Daniel Hansen e Jordan Fry (Lewis in età differenti). La Buena Vista Italia ha invece assoldato Daniele Formica, Serse Cosmi, Carlo Conti, Francesco Venditti e numerosi doppiatori professionisti capitanati da Fiamma Izzo che ha curato anche i dialoghi italiani. Il lungometraggio è uscito in patria il 30 Marzo 2007 incassando totalmente quasi 100 milioni di dollari al solo botteghino. In Italia il titolo esce nei cinema dall' 8 Giugno 2007.
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(Meet the Robinson - 2007)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di:
Stephen Anderson
Sceneggiatura di:
Michelle Spitz, Stephen Anderson, Jon Bernstein, Nathan Greno, Don Hall, Aurian Redson
Tratto da una storia di:
William Joyce
Prodotto da:
Dorothy McKim
Produzione:
Walt Disney Pictures
Animazioni:
Walt Disney Animation Studios
Distribuzione:
Buena Vista Italia
USCITA ITALIANA: 8 GIUGNO 2007
Il nuovo logo dei Disney Animation Studios da il via all'ultima fatica degli studios tratta dal libro "Un giorno con Wilbur Robinson" di William Joyce, un occasione per sottolineare l'arrivo delle menti della Pixar a supporto, grazie alla fusione dei due studios avvenuta a fine 2006. Qui entra in gioco il nuovo direttore creativo John Lasseter, in questa pellicola produttore esecutivo insieme all'autore del libro, che dopo aver visionato il materiale già realizzato ha suggerito e apportato cambiamenti per quasi il 60% della pellicola. Stephen Anderson si trova quì a dirige il suo primo lungometraggio dopo una gavetta da animatore e punta le telecamere (virtuali) su un futuro in cui essere sano mentalmente è un optional.
La Disney punta direttamente alle famiglie e ne mostra una decisamente fuori dal normale per stranezze. La storia ha per protagonista Lewis, un ragazzo prodigio con una smodata passione per la tecnologia. Ma essendo cresciuto senza una famiglia adesso è alla ricerca della propria. Il viaggio che intraprende, comunque, non lo porterà in un luogo differente, ma in un tempo differente: il futuro. Qui sarà accompagnato, anzi a cercarlo sarà Wilbur Robinson che gli presenterà gli eccentrici Robinson, la sua di famiglia. Ma non mancheranno neanche gli inconvenienti, come "l'uomo con la bombetta", uno spietato individuo che ruberà a Lewis una sua invenzione dal passato e una navicella per viaggiare nel tempo a Wilbur. Avventure, nuovi amici, colpi di scena e, soprattutto, nuovi e strabilianti marchingegni e invenzioni attendono il piccolo Lewis nei suoi imminenti viaggi.
E' bene precisare che la Disney aveva acquistato i diritti del libro di Joyce per farne un film dal vivo; si è optato poi per un lungometraggio animato viste le potenzialità che la storia forniva. La stesura è risultata subito ottima al classico target dei film Disney; un lavoro svolto a 12 mani, comprese quelle del regista. La contrapposizione tra adulti poco seri e bambini apparentemente più cresciuti, lo sfondo pseudo-futuristico e la grande varietà di fanta-invenzioni sono il giusto appiglio su cui punta la produzione. Si è iniziati dalla pre-produzione sviluppando in sei mesi lo storyboard e poi, visto il largo consenso alla Disney, si è dato il via alla realizzazione. Ma era la caratterizzazione dei personaggi uno dei punti cruciali dell'intera produzione. Anderson sapeva che adesso la palla passava al reparto realizzativo, coloro che dovevano rendere "divertenti" tutti i personaggi, dal disegno alle animazioni, con ogni mezzo possibile.
Il team grafico ha avuto innanzi tutto il compito di tradurre in modelli tridimensionali quel mondo descritto e illustrato nel libro di Joyce. Sono stati anche sviluppati tre diversi stili visivi per ciascuna delle tre epoche temporali del film: il presente, il futuro buono e il futuro cattivo. Per quanto riguarda i riferimenti estetici invece il team si è ispirato al futurismo degli anni '30 e '40, con le tipiche linee slanciate,
esili e punte alle appendici. Un aiuto agli scenografi è anche arrivato dal parco tematico "Tomorrowland" sempre della Disney, intravisto nelle prime immagini del futuro. Per quanto riguarda la colonna sonora, quì troviamo un trittico di artisti composto dal cantautore pop Rufus Wainwright, dalla pop star Rob Thomas e da un geniale compositore che non ha bisogno di presentazioni: Danny Elfman.
Tra le curiosità possiamo ricordare che il regista Stephen Anderson ha anche dato la voce al malvagio Uomo con la Bombetta (nella versione USA) e ad altri personaggi minori. Una delle invenzioni ritenute più utili da Lewis è la macchina che crea burro di noccioline e panini di gelatina, vista sia nel passato che nel futuro; in media un bambino americano mangia 1500 panini con burro di noccioline e gelatina prima del diploma. L'intero volume di dati creato per il film riempirebbe ben 2400 ipod da 60 Gb. I modelli dei ragazzi, le comparse presenti sullo sfondo, sono solo sei, ma acconciati e vestiti tutti in maniera differente.
Il lungometraggio presenta una stesura lineare con delle buone potenzialità. La storia di Joyce è rivolta principalmente ad un pubblico giovane ma la produzione allarga notevolmente il target portando sullo schermo una storia con ritmi serrati e un bel parteur di personaggi più strampalati del solito. Il finale poi è all'altezza delle premesse, non esaltante, ma degno alla storia. Il settore grafico sembra aver fatto passi avanti rispetto all'ultimo "Chicken Little - Amici per le Penne" (2005), visti anche gli
aiuti della consociata Pixar. I modelli umani sono modellati in maniera molto semplice e con una colorazione piatta, quasi a voler imitare le animazioni 2D, mentre cura maggiore hanno ricevuto le scenografie. Un lungometraggio, in definitiva, consigliato per tutta la famiglia, con buone gags e una storia non banale.
La Disney ha chiamato a prestare le voci ai principali personaggi attori del calibro di Angela Bassett (Mildred), Adam West (Zio Art), Tom Selleck(Cornelius) e Daniel Hansen e Jordan Fry (Lewis in età differenti). La Buena Vista Italia ha invece assoldato Daniele Formica, Serse Cosmi, Carlo Conti, Francesco Venditti e numerosi doppiatori professionisti capitanati da Fiamma Izzo che ha curato anche i dialoghi italiani. Il lungometraggio è uscito in patria il 30 Marzo 2007 incassando totalmente quasi 100 milioni di dollari al solo botteghino. In Italia il titolo esce nei cinema dall' 8 Giugno 2007.